Altro innesto importante in casa Sanga, è questa volta Chiara Lussana a presentarsi ai tifosi milanesi. L’ex guardia di Albino e Cus Cagliari, classe 1996, è pronta per l’avventura con la maglia delle Orange.
Milano ed il Sanga, come mai questa scelta e le tue prime impressioni da Orange.
“Sono veramente contenta di cominciare questa nuova avventura a Sanga. Ho avuto l’opportunità di fare i gironi di interzona u20, e devo dire che già allora avevo avuto una ottima impressione. Sensazioni confermate anche dal primo approccio da neo arrivata. Sono rimasta molto colpita sopratutto dell’ambiente Orange, dell’attenzione alla salute delle giocatrici, dall’importanza del concetto di squadra. Insomma sono super felice!”.
Sei giovanissima ma hai già alle spalle diverse stagione in A2 da protagonista. Raccontaci qualcosa delle tue annate precedenti.
“Ho fatto 2 anni in serie B e altri 4 in A2 sempre ad Albino, mentre l’anno scorso ho trascorso metà stagione a Cagliari per la mia prima esperienza “fuori casa”. Sfortunatamente ho potuto giocare solo la prima parte del campionato, perché poi mi sono dovuta fermare per un infortunio. A fine Marzo ho subito un intervento abbastanza delicato alla spalla destra, in quanto durante la stagione a Cagliari ho subito diverse lussazioni che mi hanno causato forte instabilità. Al momento sono in piena riabilitazione e, fortunatamente, le prime visite sono andate molto bene. Ora avrò l’ultimo controllo a fine agosto ed incrocio le dita. Sto lavorando per essere al 100% per quando comincerà il campionato, con l’aiuto e la supervisione di Maniero e Raffaele che ringrazio”.
Raccontaci le tue caratteristiche come giocatrice per i tifosi Sanga che ancora non ti conoscono, sia tecniche che dal punto di vista agonistico.
“Adoro attaccare canestro per provare creare spazi, e buoni tiri, per le mie compagne. Inoltre, anche se può sembrare strano, trovo grande soddisfazione e mi esalta difendere. Trovo straordinario quel momento in cui la squadra si capisce al volo, quando si crea un’intesa unica tra le giocatrici e quando tutte remano verso un unico obiettivo. Considero il concetto squadra fondamentale. Ho avuto la fortuna di giocare con atlete che sono diventate come una seconda famiglia, ora spero di trovarne una anche qui al Sanga.